Tendinite della cuffia dei rotatori della spalla - cos'è e come si cura

TENDINITE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI DELLA SPALLA – COS’È E COME SI CURA

LESIONE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI

Le lesioni della cuffia dei rotatori sono lesioni totali o parziali a carico di uno o più tendini della spalla. A favorire questa patologia vi possono essere le calcificazioni nel contesto del tendine, che possono indebolirlo e gradualmente portarlo a rottura. Questa condizione prende il nome di tendinopatia calcifica della spalla e solitamente si sviluppa nel contesto del tendine del sovraspinato.

Le lesioni della cuffia possono essere causate da traumi improvvisi oppure svilupparsi nel tempo in seguito a continui traumatismi ripetuti.
I sintomi possono includere dolore, debolezza muscolare e senso di instabilità o “apprensione” durante i movimenti della spalla.

Com’è fatta la spalla?

La spalla è un’articolazione sferica formata da tre ossa: la scapola, la testa dell’omero e la clavicola.

Si tratta dell’articolazione più mobile del corpo umano  e proprio a causa di questa caratteristica è anche la più instabile. Sono i muscoli della cuffia dei rotatori che hanno il compito di “correggere” questo difetto.

I muscoli della cuffia dei rotatori propriamente detti sono quattro: sovraspinato, sottospinato, sottoscapolare e piccolo rotondo. A questi, si aggiunge un quinto che funzionalmente dona ulteriore stabilità alla struttura, il capo lungo del bicipite brachiale. Il danno ai tendini di uno o più di questi muscoli caratterizza quella che viene definita “lesione della cuffia dei rotatori”.

I muscoli della cuffia dei rotatori, quindi, lavorano in sinergia per il corretto funzionamento della spalla. Probabilmente ti hanno sempre detto che se un tendine è lesionato allora bisogna infiltrare, operare, ricucire, e io ti direi ironicamente… certo, è rotto! è logico! Ma se io ti dicessi anche che non è proprio così che funziona? Contrariamente a quello che si pensa e a quello che ti hanno sempre detto, il corpo non è un circuito elettrico che se salta un contatto allora smette di funzionare. Grazie al cielo, il nostro corpo, possiede la meravigliosa tendenza a compensare molto bene la presenza di lesioni, specie se avvengono lentamente nel tempo; difatti, non a caso, la lesione del sovraspinato, quella più frequente e comune, nel 90% dei casi avviene nel corso di decenni, soprattutto oltre i 50 anni di età, in modo degenerativo, mentre il restante 10% è di natura traumatica soprattutto nei giovani.

Il tutto è confermato da diversi altri studi scientifici che mostrano come circa il 70% delle persone che ha una lesione ai tendini della spalla siano asintomatiche: 7 persone su 10 hanno un problema evidente alla risonanza e non lo sanno poiché non provano dolore né altri sintomi patologici.

Questo significa che se hai una lesione alla cuffia dei rotatori evidente agli esami strumentali, come ecografia e risonanza magnetica, non è detto che il tuo dolore dipenda dal tendine lesionato.

Ogni tipologia di tessuto del nostro corpo (muscolare, connettivo, nervoso) ci comunica la propria sofferenza in modo diverso e peculiare, decifrare con precisione il diretto responsabile è possibile solo attraverso un’accurata valutazione clinica incentrata sul paziente, unico esperto del suo dolore.

Ad ogni modo, molto più frequentemente i responsabili del dolore alla spalla non sono i tendini della cuffia, bensì i muscoli della cuffia, ma non solo… anche i muscoli della scapola e tutti quei che sono funzionalmente connessi alla spalla compresi pettorale, capo lungo del tricipite brachiale, gran dentato e, soprattutto, muscoli scaleni; questi ultimi sono responsabili di un numero incredibile di spalle dolorose. Si tratta di un particolare gruppo di muscoli (scaleni anteriori, medi e posteriori), non della spalla ma della cervicale, che hanno la tendenza a fare danni un pò ovunque sull’arto superiore e sono in grado di simulare, in maniera molto subdola e ingannevole, un marea di patologie, anche differenti da quelle di spalla: cervico-brachialgia, rizoartrosi, epicondilite, tendiniti dell’avambraccio, tunnel carpale e chi più ne ha più ne metta!

Questo, se ci pensi, spiega anche perché se hai male alla spalla, fai la risonanza, non ti trovano niente e vai nel panico perché non ne capisci il motivo. Il motivo sono proprio loro, i muscoli, che non essendo lesionati ma contratti, non sono evidenti agli esami strumentali.

Per concludere: se un tendine della cuffia dei rotatori dovesse andare incontro a lesione, niente paura…ci sono ancora gli altri 4 che sopperiscono molto bene alla mancanza; i muscoli della cuffia, hanno attività miste e possono, quindi, svolgere con successo le funzioni di quello fuori uso.

Considera che probabilmente il tuo dolore può dipendere dal sovraccarico della muscolatura e, mi raccomando, non dimenticarti dei muscoli scaleni, soprattutto quando infiltrazioni, interventi e terapie mirate ai tendini della cuffia sono risultate fallimentari.

Se però sono 2 i tendini completamente lesionati, il rischio di doversi sottoporre all’intervento è altissimo! Per cui, prevenire è meglio che curare!

Dove si distribuisce il dolore?

Il dolore si localizza nell’area in cui è avvenuta la lesione, talvolta potendo allargarsi “a macchia d’olio” fino a ricoprire totalmente la spalla.

Spesso, però, il dolore non rimane confinato alla spalla e si può irradiare anche fino alla parte superiore del braccio, in certi casi anche fino alla mano, e in zona scapolare.

Questo perché quando avviene una lesione, il corpo reagisce cercando di “bloccare” l’area offesa e lo può fare efficacemente, talvolta però peggiorando il dolore, facendo contrarre la muscolatura funzionalmente connessa alla zona sofferente: muscoli stabilizzatori della scapola e muscoli di tutto l’arto superiore.

Importante è ricordare che a caratterizzare la patologia possono essere presenti contemporaneamente più tipologie di dolore contemporaneamente (es. *1 locale e 2 diffusi).

Al dolore, spesso, è presente rigidità nei movimento e movimento articolare incompleto con il braccio che fatica a svolgere le classiche attività della vita quotidiana come pettinarsi, vestirsi, farsi la barba, sollevare pesi anche se molto leggeri. Il dolore si fa sentire molto durante la notte se si dorme sul alto affetto e spesso non si riesce a trovare la giusta posizione per dormire, ritrovandosi a dover dormire seduti poiché l’unica posizione che da sollievo. La mattina generalmente si meglio rispetto al resto della giornata poiché la spalla ha riposato e non è per nulla scontato poiché se si trattasse di un problema muscolare la mattina sarebbe il momento peggiore, non il migliore.

Con la sola fisioterapia si può guarire?

Generalmente, le lesioni della cuffia dei rotatori tendono ad essere più comuni con l’avanzare dell’età. Lo scarso allenamento e/o i movimenti ripetitivi possono portare nel tempo alla degenerazione dei tendini fino alla loro rottura.

Anche un trauma improvviso, come una caduta, può essere causa di lesione.

Nella maggior parte dei casi le lesioni della cuffia dei rotatori non richiedono interventi chirurgici, poiché rispondono molto bene alla terapia conservativa in cui la fisioterapia gioca un ruolo fondamentale. Tant’è vero che, come accennato sopra, molte persone che hanno una lesione tendinea non ne sono nemmeno consapevoli.

Il ripristino della corretta attività della cuffia è la chiave per avere una pronta guarigione.

Tuttavia non è sempre possibile partire con gli esercizi, poiché vi sono diverse gravità di lesione e il dolore va sempre rispettato.

Soprattutto in fase iniziale, può essere di grande aiuto la terapia fisica, come la tecarterapia e le onde d’urto,

che sono in grado di drenare i liquidi e di ridurre il dolore, accelerando i tempi di recupero. Senza dubbio, di grande ausilio è anche la terapia manuale, volta al recupero della mobilità.

In seconda battuta, gli esercizi sono da preferire. Il rinforzo dovrebbe concentrarsi sui muscoli stabilizzatori della scapola e sulla cuffia dei rotatori. Questo correggerà i problemi di coordinazione che hanno contribuito allo sviluppo del tuo problema.

Sarà il fisioterapista, al fine di garantire il tuo miglior recupero, la figura che ti guiderà attraverso un adeguato programma di esercizi. In certi casi eccezionali che lo richiedono, solo su indicazione del medico, possono risultare utili gli anti-infiammatori che possono aiutare a ridurre il dolore e facilitare i movimenti. Tuttavia, il loro uso a lungo termine può inibire la capacità del corpo di curare la lesione, quindi, non bisogna abusarne!

Noi di Elite, siamo specializzati nelle patologie della spalla e abbiamo creato un percorso di cura chiamato Spalla Elite dedicato a chi soffre di dolore alla spalla. Se sei deciso a prenderti cura di te e del tuo problema, ci trovi a Villafranca di Verona in viale Postumia 37!

C’è qualcosa che posso fare a casa?

A casa puoi gestirti bene utilizzando del ghiaccio in area di lesione, per non più di 10-15 min alla volta, e applicando il calore sui muscoli rigidi.

Inoltre, è fondamentale esaminare le attività che hanno provocato il tuo dolore. Presta attenzione alla tua postura, rivedi la modalità di svolgimento dei lavori di casa o al lavoro e, se necessario, fai delle pause così da prevenire ulteriori peggioramenti.